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Mieloma multiplo: Talidomide nei pazienti anziani non precedentemente trattati


Il ruolo della Talidomide ( Thalomid ) nei pazienti anziani non precedentemente trattati affetti da mieloma multiplo rimane non ben definito.

Sei studi randomizzati e controllati, avviati nel 2000 o in tempi successi, hanno confrontato Melfalan e Prednisone da soli ( regime MP ) e in combinazione con Talidomide ( regime MPT ).

L'effetto sulla sopravvivenza globale variava tra gli studi.
E' stata eseguita una meta-analisi su 1685 pazienti.

L'endpoint primario era la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione; gli endpoint secondari erano i tassi di risposta a 1 anno.

E’ stato osservato un beneficio molto significativo nella sopravvivenza globale in seguito all'aggiunta di Talidomide a MP ( hazard ratio, HR=0.83, p=0.004 ), rappresentato da un aumento del tempo medio di sopravvivenza generale di 6.6 mesi, da 32.7 mesi ( MP ) a 39.3 mesi ( MPT ).

Il trattamento con Talidomide è stato anche associato a una maggiore sopravvivenza libera da progressione ( HR=0.68, p inferiore a 0.0001 ) e miglioramento dei tassi di risposta a 1 anno ( la risposta parziale o migliore è stata del 59% con il regime MPT e del 37% con il regime MP ).

Anche se gli studi differivano in termini di caratteristiche basali dei pazienti e di regimi a base di Talidomide, non c'è stata alcuna evidenza che il trattamento influenzasse in modo diverso la sopravvivenza globale a seconda dei livelli dei fattori prognostici.

E' possibile concludere che la Talidomide aggiunta a Melfalan e Prednisone migliora la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti anziani non precedentemente trattati affetti da mieloma multiplo, estendendo il tempo medio di sopravvivenza in media del 20%. ( Xagena2011 )

Fayers PM et al, Blood 2011; 118: 11239-1247


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