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Valutazione prospettica di saggi di degranulazione nella diagnosi rapida della sindrome emofagocitica familiare


La linfoistiocitosi emofagocitica familiare ( FHL ) è un disturbo della regolazione immunitaria pericoloso per la vita, causato da difetti di citotossicità dei linfociti.

La rapida differenziazione delle forme genetiche primarie dalle forme secondarie di linfoistiocitosi emofagocitica ( HLH ) è fondamentale per le decisioni relative al trattamento.

Sono state valutate prospetticamente le prestazioni dei saggi di degranulazione basati su up-regolazione di superficie di CD107a su cellule natural killer ( NK ) e sui linfociti T citotossici in una coorte di 494 pazienti sottoposti a valutazione per sospetta linfoistiocitosi emofagocitica.

Un totale di 75 pazienti su 77 ( 97% ) con FHL3-5 e di 11 pazienti su 13 ( 85% ) con sindrome di Griscelli di tipo 2 o sindrome di Chediak-Higashi presentava anormale degranulazione delle cellule NK quiescenti.

Per contro, la degranulazione delle cellule NK era normale in 14 dei 16 pazienti ( 88% ) con malattia linfoproliferativa legata al cromosoma X e in 8 dei 14 pazienti ( 57% ) con FHL2, che sono stati identificati da diminuita proteina intracellulare SLAM-associata ( SAP ), proteina inibitrice della apoptosi correlata al cromosoma X ( XIAP ) ed espressione di perforina, rispettivamente.

Tra 66 pazienti con una diagnosi clinica di linfoistiocitosi emofagocitica secondaria, 13 su 59 ( 22% ) avevano anormale degranulazione delle cellule NK quiescenti, mentre 0 su 43 avevano degranulazione anormale usando cellule NK attivate da IL-2.

La malattia attiva o la terapia immunosoppressiva non hanno compromesso le prestazioni del test.

Nel complesso, la degranulazione delle cellule NK quiescenti al di sotto del 5% ha fornito una sensibilità del 96% per un disordine genetico di degranulazione e una specificità del 88%.
Pertanto, i saggi di degranulazione permettono una classificazione rapida e affidabile dei pazienti, con benefici per le decisioni terapeutiche. ( Xagena2012 )

Bryceson YT et al, Blood 2012; 119: 2754-2763


Emo2012



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