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Leucemia mielomonocitica cronica: le mutazioni DNMT3A sono associate a sopravvivenza complessiva e a sopravvivenza libera da leucemia minori


Le mutazioni DNMT3A sono osservate nel 5% circa dei pazienti con leucemia mielomonocitica cronica ( CMML ) e finora hanno avuto un impatto prognostico indeterminato sulla sopravvivenza.
È stato effettuato uno studio per valutare l'impatto prognostico delle mutazioni DNMT3A su una più grande coorte di pazienti con leucemia mielomonocitica cronica ( n=261 ).

Le mutazioni DNMT3A sono state osservate nel 6% dei soggetti ( n=16 ); il 56% di loro ( n=9 ) era maschio, con un'età media di 64 anni.
L'88% delle mutazioni DNMT3A erano missense, con l’hot spot mutazionale Arg882 che rappresentava il 63% di tutte le modifiche.
5 pazienti ( 31% ) avevano un cariotipo anormale mentre mutazioni genetiche concorrenti ( SF3B1/SRSF2/U2AF1 56%, TET2 50%, ASXL1 25% ) sono state osservate in tutti i pazienti.

A parte una maggiore frequenza di mutazioni SF3B1 ( P=0.0001 ) e PTPN11 ( P=0.005 ) e una frequenza inferiore di mutazioni SRSF2 ( P=0.004 ), non sono state osservate differenze significative tra pazienti DNMT3A mutati e le loro controparti wild type.

Nell'analisi univariata, la sopravvivenza è stata più breve nei soggetti DNMT3A mutati ( mediana 8 mesi ) rispetto ai pazienti wild type ( mediana 27 mesi ) ( P=0.0007, hazard ratio, HR=2.9 ); con altre variabili di significato tra cui emoglobina inferiore ( P=0.002 ), numero di leucociti più elevato ( P=0.0009 ), conta dei monociti più alta ( P=0.0012 ), percentuale di blasti circolanti ( P=0.001 ), cellule mieloidi immature circolanti ( P=0.01 ), percentuale di blasti del midollo osseo ( P=0.045 ), cariotipo anormale ( P=0.02 ) e mutazioni ASXL1 ( P=0.01 ).

In un modello multivariabile che ha incluso le suddette variabili, quando si sono aggiunte entrambe le mutazioni DNMT3A e ASXL1, solo le mutazioni DNMT3A ( P minore di 0.0001 ) e ASXL1 ( P=0.004 ) sono rimaste significative.
Le mutazioni DNMT3A sono anche state predittive di una ridotta sopravvivenza libera da leucemia.
Questi risultati hanno confermato l’utilità dell’inclusione di mutazioni DNMT3A in modelli prognostici molecolari integrati per leucemia mielomonocitica cronica. ( Xagena2017 )

Patnaik MM et al, Am J Hematol 2017; 92: 56-61

Emo2017



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